
I Barni sono nati come vivaisti tradizionali nel 1882, quando Vittorio Tommaso Barni iniziò la vendita di ortaggi, viti e piante di acero utilizzati come sostegni nei vigneti, nonché la produzione di piante ornamentali che venivano collocate nei più importanti giardini della nobiltà fiorentina. A partire dal 1935, le sanzioni contro l’Italia proibirono l’importazione di piante provenienti dal Belgio e dalla Francia, tradizionali paesi produttori: così, Pietro e suo figlio Vittorio si dedicarono alla coltivazione della Rosa in proprio, facendola diventare gradualmente la produzione principale e trasformando la ragione sociale della ditta in ROSE BARNI.


La Seconda Guerra Mondiale impedì in un primo tempo i contatti, ma anche durante le ostilità, Vittorio Barni riuscì a ricevere attraverso un tenente dell’esercito una fornitura del primo catalogo a colori, stampato in collaborazione con l’amico francese, che ebbe un successo incredibile, al termine della guerra.
Per tutto il ventennio successivo, le rose di Vittorio Barni conobbero un successo strepitoso e furono acquistati terreni in provincia di Imperia, Pisa e Grosseto. Fu anche messa a punto la coltivazione e la vendita di piante da fiore reciso e di rose recise, in seguito abbandonata per la grande concorrenza dei paesi emergenti.
Anni ’60

