Clorosi nella Rosa: tutto quello che devi sapere
- Rose Barni
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
Se coltivi rose, avrai sicuramente notato quanto sia importante il colore del fogliame. Una pianta sana ha foglie verdi, brillanti e ricche di vita. Questo è possibile grazie alla clorofilla, un pigmento fondamentale per la fotosintesi. Dall’altra parte, nel momento in cui le foglie iniziano a ingiallire, si tratta di clorosi, una condizione fisiologica che porta all’indebolimento della pianta.
Noi di Rose Barni ci prendiamo cura delle rose da oltre 4 generazioni. In questo articolo esploreremo le principali cause della clorosi e come trattarla nel modo corretto per mantenere le tue rose sane e rigogliose.
Indice dei contenuti
Il ruolo del ferro nelle salute delle rose
Il ferro è fondamentale per la salute delle rose e delle piante in generale. La clorosi ferrica è, infatti, un problema nutrizionale che può comprometterne la crescita e la vitalità.
Il ferro è considerato il terzo nutriente più importante per la crescita delle piante, tanto che nei tessuti delle foglie la sua concentrazione varia tra 50 e 250 parti per milione (ppm). Inoltre:
Supporta la sintesi della clorofilla;
Contribuisce alla respirazione cellulare;
Partecipa alla produzione di energia nelle cellule vegetali.
Cos’è la clorosi?
La clorosi è una fisiopatia (cioè un'alterazione della pianta causata da fattori ambientali, non infettivi, o da parassiti) causata dalla mancanza di ferro. In un terreno povero di ferro, le piante fanno fatica a crescere e appaiono molto pallide. La clorosi ferrica è un disturbo piuttosto comune nelle piante ornamentali, e le rose non fanno eccezione.
Si manifesta con l’ingiallimento delle foglie e può essere causata da diversi problemi, sia interni alla pianta che legati all’ambiente.
Anche le malattie fungine ed i parassiti che attaccano le radici possono ridurre l’apporto di ferro! Tuttavia, in questi casi si notano altri sintomi oltre alla semplice scoloritura delle foglie.

Cosa causa la clorosi?
Spesso il motivo principale è una carenza di minerali come ferro, magnesio o azoto. Anche se il terreno ne contiene in abbondanza, a causa della sua composizione la pianta potrebbe non riuscire ad assorbirli.
Facciamo un esempio.
Un terreno troppo sabbioso drena troppo velocemente e non trattiene i nutrienti. Al contrario, un terreno argilloso trattiene l’acqua ma, se troppo compatto o con pH sbilanciato, può impedire alle radici di respirare e assorbire bene i minerali.
Il pH del terreno gioca quindi un ruolo fondamentale. Se è troppo acido o troppo alcalino, alcuni nutrienti diventano insolubili e quindi inutilizzabili per la pianta.
Oltre alla nutrizione, anche altri fattori possono provocare la clorosi. Un drenaggio inadeguato riduce l’ossigeno disponibile per le radici, ostacolando l’assorbimento. La mancanza di luce solare, che è essenziale per la sintesi della clorofilla, può accentuare il problema. E non dimentichiamo le temperature elevate: in estate, le alte temperature possono causare decolorazioni giallastre lungo le venature.
In sintesi, ecco quali sono i fattori fisiologici e patologici che causano la clorosi:
Mancanza o quantità insufficiente di minerali necessari per la sintesi e la conservazione della clorofilla (come ferro, magnesio, azoto);
Carenza di ossigeno a causa di un drenaggio non adeguato;
pH del terreno troppo alto (un valore superiore a 7 può limitare l'assorbimento del ferro) o troppo basso;
Malattie fungine e attacchi di insetti.
Vuoi controllare il pH del terreno? Ecco come puoi fare
Per valutare in modo corretto il pH del terreno, è possibile usare tre metodi:
Misuratori digitali di pH;
Kit chimici per test rapidi;
Test di laboratorio professionali.
Qui invece puoi trovare alcuni valori ideali per tipologie di piante:
Clorosi: sintomi
La clorosi può comparire in diverse forme: può interessare l’intera foglia, solo i bordi, l’area tra le venature o proprio lungo le venature stesse. In alcuni casi colpisce per prime le foglie più vecchie, perché la pianta tende a spostare i minerali disponibili verso quelle più giovani. In altri casi, sono le foglie più giovani a mostrare i primi sintomi.
I sintomi della clorosi ferrica sono facilmente riconoscibili e si manifestano principalmente attraverso:
Ingiallimento delle foglie giovani;
Rallentamento della crescita vegetativa;
Macchie gialle o marroni tra le nervature;
Riduzione della produzione di fiori e frutti.
Come si cura la Clorosi nelle piante?
Per le rose, la carenza di ferro può avere conseguenze anche molto gravi. Senza un intervento tempestivo, questa condizione potrebbe portare a un progressivo deperimento, compromettendo l'intero sistema vegetativo.
La buona notizia è che con un po’ di cura si può intervenire con successo!
Il primo passo è migliorare il terreno. Nei suoli argillosi è utile aggiungere sabbia e abbondante materia organica, come compost o letame ben maturo, per renderlo più leggero e ricco. Questo favorisce lo sviluppo di radici sane, migliora la disponibilità di ossigeno e aiuta i nutrienti ad arrivare dove servono.
Un altro consiglio utile è evitare la concimazione durante i periodi di pioggia intensa. Tuttavia, ricorda che prima di concimare è sempre bene annaffiare il terreno per facilitare l’assorbimento e proteggere le radici. Infine, ricordati che la luce è essenziale: le rose hanno bisogno di almeno 6-8 ore di sole diretto al giorno per produrre e mantenere la clorofilla.
Quando tutte queste condizioni sono soddisfatte (terreno sano, nutrizione bilanciata e luce adeguata) le tue rose cresceranno forti, con un fogliame verde e rigoglioso, pronto a sostenere splendide fioriture.
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